Origine preferenziale delle merci: cos’è, come funziona, perché conviene

Origine preferenziale delle merci: cos’è, come funziona, perché conviene

Ridurre i dazi, accelerare i tempi, esportare meglio: la guida completa per le imprese italiane che operano tra Italia e Svizzera

Nel trasporto internazionale – e in particolare nella logistica Italia-Svizzera – ogni dettaglio conta. Anche quello che non si vede.

L’origine preferenziale delle merci è uno di questi: un concetto tecnico, a tratti burocratico, che però può fare la differenza tra una spedizione che fila liscia e una che si impantana in controlli, dazi doganali, sanzioni e costi imprevisti.

Eppure, nonostante il suo impatto diretto sui benefici daziari, molte aziende faticano ancora a comprenderne il significato e soprattutto a gestirlo correttamente.

Questa guida è pensata per fare chiarezza. Ti spiegheremo:

  • cosa si intende per origine preferenziale (e cosa no)
  • come si ottiene
  • quali vantaggi comporta nel trasporto Italia Svizzera
  • perché la documentazione deve essere impeccabile
  • cosa fare quando il valore aggiunto della lavorazione non basta

 

Ti interessa sapere quali sono i documenti indispensabili per sdoganare correttamente le merci? Visita il nostro focus dedicato su “Quali documenti o adempimenti richiede l’esportazione in Svizzera

Origine preferenziale vs origine non preferenziale: cosa cambia

Quando si parla di “origine” in ambito doganale, il riferimento non è geografico. È giuridico.

L’origine preferenziale della merce è uno status che si può ottenere solo se vengono rispettati i requisiti previsti da specifici accordi commerciali tra l’Unione Europea e Paesi terzi (come la Svizzera). Se la merce rispetta quei criteri, può accedere a tariffe agevolate o all’esenzione dai dazi doganali nel Paese di destinazione.

Ma attenzione: non tutti i prodotti possono beneficiare di queste agevolazioni export.

L’origine non preferenziale, invece, indica semplicemente dove il bene è stato interamente ottenuto o ha subito l’ultima trasformazione sostanziale. Tale condizione si applica, ad esempio, a prodotti per cui è molto facile la determinazione dell’origine come quelli agricoli, che vengono direttamente classificati con origine non preferenziale attraverso il concetto di “interamente ottenuto”.

In breve:

Origine preferenzialeOrigine non preferenziale
Consente benefici daziariIndica il Paese di origine reale
Richiede dichiarazione o certificatoRichiede certificato di origine
Definita da accordi commercialiDefinita da normative doganali generali
Verifica su tipo di merce e lavorazioneVerifica su luogo di produzione

I vantaggi dell’origine preferenziale delle merci per le aziende

Poter dimostrare l’origine preferenziale delle proprie merci può significare risparmi diretti sui dazi doganali, migliore time-to-market e semplificazioni documentali per tutte quelle aziende che esportano beni dall’Italia verso la Svizzera o altri Paesi UE o extra-UE.

Ecco alcuni dei vantaggi concreti:

  • Esenzione daziaria: in molti casi, i dazi d’importazione sono azzerati.
  • Agevolazioni nei controlli doganali: grazie alla trasparenza e tracciabilità dell’origine.
  • Maggiore competitività sui mercati esteri: prezzi più competitivi per il cliente finale.
  • Maggiore rapidità di sdoganamento: meno rallentamenti alle frontiere.

 

Questo complesso significativo di vantaggi rappresenta per le aziende una notevole ottimizzazione dei costi, naturalmente a patto di poter dimostrare che il proprio carico rientri in tale condizione.

Come si dimostra l’origine preferenziale

Perché una merce sia considerata preferenziale, devono verificarsi condizioni ben precise:

  • La lavorazione effettuata nel Paese esportatore deve essere sufficiente (cioè apportare un cambiamento sostanziale).
  • Deve essere possibile dimostrare un valore aggiunto adeguato, tracciabile nei documenti.
  • Il valore dei componenti non originari deve rientrare nei limiti previsti per quella categoria merceologica.

Il tutto viene certificato attraverso:

  • una dichiarazione di origine su fattura (per valori contenuti o per esportatori autorizzati),
  • il modulo EUR.1, rilasciato dalle autorità doganali del Paese, oppure, per alcune nazioni in via di sviluppo, l’applicazione del sistema delle preferenze generalizzate SPG.

 

Da non dimenticare: il calcolo va effettuato sul prezzo franco fabbrica del prodotto, escludendo trasporto, assicurazione e altri costi accessori.

Le criticità nella determinazione dell’origine preferenziale (e come affrontarle)

Sulla carta, l’origine preferenziale delle merci appare come una procedura tecnica ben definita. Ma nella realtà operativa – fatta di fornitori, documenti, controlli e dogane – diventa un meccanismo che può incepparsi con facilità.

Ecco le criticità più frequenti, con qualche spunto concreto per affrontarle in modo proattivo:

  • Difficoltà nel calcolare il valore dei componenti non originari
    Quando una merce è composta da più elementi provenienti da Paesi diversi, bisogna determinare con precisione la quota di componenti non originari rispetto al prezzo finale. Questo calcolo deve essere fatto sulla base del valore franco fabbrica del prodotto, e può diventare complesso se non si dispone di dati aggiornati sui costi reali delle singole forniture. Un errore in questa fase rischia di far decadere l’agevolazione doganale.
  • Incertezze sulla sufficienza della lavorazione effettuata
    La semplice trasformazione o assemblaggio non basta. Affinché una merce possa ottenere l’origine preferenziale, la lavorazione effettuata deve essere considerata sufficiente secondo i criteri stabiliti dagli accordi internazionali. Questo significa, ad esempio, un cambiamento nella classificazione doganale del prodotto finito oppure il superamento di una soglia minima di valore aggiunto. Spesso, però, questa valutazione è lasciata all’interpretazione, creando ambiguità.
  • Carenza di documenti chiari
    Per certificare l’origine preferenziale, servono prove concrete: distinte base, fatture di acquisto, certificazioni dei fornitori, schede tecniche. Una documentazione incompleta o disorganizzata può invalidare anche una merce che, nei fatti, ha tutti i requisiti. Inoltre, le autorità doganali del Paese importatore possono effettuare controlli incrociati e chiedere integrazioni anche a distanza di mesi.
  • Errori nella classificazione doganale delle singole voci
    Ogni merce deve essere codificata correttamente secondo il sistema TARIC. Basta uno scarto – anche minimo – nella classificazione doganale per far cambiare i requisiti necessari per l’origine preferenziale. Questo può comportare il rigetto della dichiarazione, il ricalcolo dei dazi doganali o, nei casi peggiori, il blocco della spedizione.

 

Quando si verificano queste situazioni, l’origine preferenziale della merce può essere respinta. E a quel punto, la spedizione viene trattata come “non preferenziale”: con tutte le conseguenze del caso. Il pagamento dei dazi, eventuali sanzioni amministrative, l’aumento dei tempi di sdoganamento, e una perdita di competitività commerciale.

Prevenire è meglio che rimediare. Ed è per questo che chi opera nel commercio tra Italia e Svizzera dovrebbe trattare il tema dell’origine preferenziale non come un tecnicismo marginale, ma come una leva strategica da pianificare con precisione.

Per una visione completa su spedizioni e dogana verso la Svizzera, consulta la guida pratica:

Il ruolo strategico di Transuisse nel trasporto Italia-Svizzera

L’origine preferenziale delle merci è un elemento tecnico che, se ben gestito, può trasformarsi in un fattore competitivo decisivo per tutte le aziende che operano con l’estero.  Una sua gestione efficace consente non solo di ridurre i costi, ma anche di garantire piena conformità normativa ed efficienza operativa con un partner dedicato, esperto nel settore.

Per evitare problemi, l’approccio deve essere duplice:

  • Operativo: gestire bene ogni documento, dalla fattura alla dichiarazione di origine, verificando sempre che siano conformi.
  • Strategico: valutare se convenga investire su filiere produttive che consentano il riconoscimento dell’origine preferenziale, e in quali mercati questa leva possa realmente fare la differenza.

Chi gestisce trasporti internazionali Svizzera in modo professionale sa che non basta “spedire la merce”. Serve un controllo puntuale, una visione d’insieme, una profonda conoscenza delle regole e delle logiche doganali.

Transuisse rappresenta la realtà ideale nel campo delle spedizioni internazionali e della logistica transfrontaliera. Grazie alla profonda conoscenza delle normative doganali e all’esperienza maturata in decenni di attività, da oltre 25 anni supporta le aziende nella corretta gestione dell’origine preferenziale delle merci, offrendo:

  • Assistenza nella predisposizione della documentazione doganale
  • Supporto nella classificazione doganale delle merci
  • Verifica dei requisiti per ottenere benefici daziari
  • Consulenza strategica per ottimizzare le rotte e il time-to-delivery

     

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